mercoledì 8 settembre 2010

SOCIETA’ PARTECIPATE, VOLONTA’ DI CONFRONTO, PROSPETTIVA IDEALE:

“UN PROGETTO CONCRETO”


In merito alla condivisione di progetti che riguardano i così definiti dal Sindaco Simoncini “Grandi temi”, il sottoscritto ed il gruppo del Partito democratico ha seguito sempre da vicino il tema delle società partecipate e della loro riorganizzazione alla luce delle recenti novità legislative nazionali.
Da sempre ho richiesto un attento approfondimento in Commissione Attività produttive poiché credo che circa 400 posti di lavoro da salvaguardare sia argomento che riguarda la Politica con la “P” maiuscola, ovvero obbligo morale di tutto il Consiglio Comunale.
Sui “Grandi temi” quindi scaturisce la mia volontà di confronto che a volte può essere anche serrato tra maggioranza e minoranza, importante alla fine è risolvere e soddisfare le volontà della comunità osimana.
Quindi per quanto riguarda le società partecipate, quale strumento normativo per salvaguardare professionalità acquisite e posti di lavoro si potrebbe pensare di richiamare l’attenzione al testo della legge 381/91 sulle “Cooperative sociali”.
Più precisamente all’art. 1 che ne definisce gli scopi tra i quali:

- interesse generale della comunità
- promozione della persona umana
- integrazione sociale dei cittadini attraverso:

a) gestione di servizi socio-sanitari ed educativi
b) svolgimento di attività diverse – agicole, industriali, commerciali o di servizi finalizzati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate

Poi l’art. 4 che obbliga le cooperative sociali ad annoverare tra i propri lavoratori almeno il 30% dei soggetti svantaggiati (invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti di istituti psichiatrici, soggetti in trattamento psichiatrico,tossicodipendenti,alcolisti,minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione,etc..)

Fondamentale per la risoluzione del nostro problema l’art. 5 che permette agli Enti locali, in deroga alla disciplina in materia di contratti della P.A. di stipulare convenzioni con le cooperative sociali per la fornitura di beni e servizi, rispettando la normativa europea e per attività diverse dai servizi socio-sanitari ed educativi purché finalizzate a creare opportunità di lavoro per le categorie svantaggiate.

Considerato quindi che la manovra economica indica per i Comuni tra i 30000 ed i 50000 abitanti al massimo n°1 società partecipata, sussiste nel caso sopraccitato la possibilità di mantenere affidamenti diretti dei servizi pubblici in convenzione con le cooperative sociali così da salvaguardare posti di lavoro e qualità della vita ad Osimo, inserendo altresì soggetti svantaggiati che avranno la possibilità di integrarsi a pieno con il nostro tessuto sociale e nel mondo lavorativo.

Per tali motivi invito l’Amministrazione Comunale a costituire sin da subito un “ALBO DELLE COOPERATIVE SOCIALI”, in relazione alle diverse tipologie di prestazioni a cui sono idonee da consultare ogni qualvolta vi siano da affidare forniture di beni e servizi seguendo le indicazioni legislative nazionali e regionali in termini di importi e criteri da seguire nella stipula della convenzione.
Ad aprire la strada a questo nuovo tipo di impostazione le esperienze già presenti sul territorio di Osimo e il pensiero di affidare inizialmente servizi a carattere marginale o progettuale.

SIMONE PUGNALONI
Consigliere comunale Pd
VicePresidente Commissione Attività produttive

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