mercoledì 8 settembre 2010

SOCIETA PARTECIPATE: UNA RIFLESSIONE IMPORTANTE"

SERVIZI STRUMENTALI E SERVIZI A RILEVANZA ECONOMICA: "QUALE FUTURO?"


Da anni le società partecipate nella nostra città rappresentano una scelta ben precisa nella gestione dei servizi pubblici locali, uno degli strumenti giuridici previsti dal T.U.E.L.
Il Partito democratico ha sempre riposto attenzione, nel suo ruolo di vigilanza, alle politiche interne alle stesse società partecipate chiedendo opportunamente di salvaguardare da un alto la qualità dei servizi offerti e dall’altro i livelli occupazionali.
Un punto di forza per il Partito democratico è però rappresentato dalla sinergia che si potrebbe creare coinvolgendo nella gestione i comuni limitrofi; una cooperazione in forma associata di politiche di approvvigionamento (costi operativi), livelli tariffari e politiche di marketing territoriale che potrebbe favorire efficacia, efficienza ed economicità nei livelli qualitativi dei servizi offerti alla comunità.
Allargare la compagine societaria potrebbe anche essere lo strumento giuridico per tutelare l’affidamento in house dei servizi privi di rilevanza economica, salvaguardato da particolari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale in cui opera, previo parere favorevole dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (art.23-bis d.l. 112/08 poi in parte modificato dalla l. 166/09).
Per i servizi a carattere commerciale invece occorre costruire strategie atte ad ideare proposte che permettano a chi già detiene l’affidamento di servizi pubblici di partecipare con ottimi risultati all’assegnazione mediante gara ad evidenza pubblica del collocamento obbligatorio di almeno il 40% del pacchetto azionario delle società esistenti.
Servizi pubblici locali che alla luce dei recenti indirizzi legislativi subiscono una profonda modifica nella netta distinzione tra quelli strumentali e quelli a rilevanza economica.
Nel primo caso si parla di mera eccezione, si garantisce l’universalità e l’accessibilità ai servizi anche a “prezzi politici”; nel secondo caso, almeno il 40% del capitale a privati ne determina di fatto il controllo operativo in toto.
Per il futuro, compito della politica sarà redigere un progetto mirato alla distinzione tra servizi strumentali ed a rilevanza economica ed a come orientare la loro gestione, nel rispetto del patrimonio culturale acquisito in capitale (investimenti) e lavoro (livelli occupazionali).

SIMONE PUGNALONI
VicePresidente Commissione Attività produttive
Consigliere comunale Pd

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