mercoledì 2 febbraio 2011

SOCIETA PARTECIPATE: SPUNTI DI RIFLESSIONE IMPORTANTI DALL’AVV. DI FAVA

Dal convegno di ieri, alla presenza di un illustre relatore quale l’Avvocato Di Fava emergono ulteriori suggerimenti per continuare il dibattito sulla riorganizzazione delle società partecipate quale argomento che interessa la comunità osimana e dove maggioranza e minoranza devono trovare una linea comune.
Alla luce delle recenti normative approvate a livello nazionale e fatto salvo l’obbligo morale e politico di salvaguardare livelli occupazionali ed efficienza dei servizi resi alla comunità, l’ospite mostra attenzione a dei particolari che ci aiutano a migliorare il profilo del dibattito politico e ricorda come sia il Consiglio comunale ad aver titolo a delineare le linee guida per il futuro.
In particolare due sono gli aspetti che ci aiutano a fare chiarezza.
Il primo riguarda i servizi a rilevanza economica dove si evince come nel redigere un unico bando di gara si possano delineare con specificità i servizi dove il privato deterrà la gestione operativa come imposto dalla legge; poi il suggerimento è di dare seguito al bando con la sottoscrizione di un patto parasociale che vincoli nei contenuti l’accordo pubblico-privato per tutta la scadenza del contratto previsto in gara.
Per noi è più semplice perché la base di partenza è la storia che ci lega al Gruppo Iride, dove ora c’è un contenzioso aperto che si potrebbe però chiudere proprio con la sottoscrizione di un nuovo patto parasociale che da un lato vincoli l’operatività aziendale ai bisogni della comunità servita secondo una scala delle priorità dettata dai soci pubblici e dall’altro lato ponga le condizioni per un piano industriale dove sia possibile prevedere una remunerazione per il capitale investito visto che il privato dovrà salire almeno ad una partecipazione del 40%.
Se così non fosse ci sono i termini per riscrivere la storia di Astea con un bando pubblico dove collocare il 40% del capitale sul mercato ponendo il vincolo dell’opzione per chi acquista di ereditare la quota parte dal socio storico che ad oggi ha chiesto di essere liquidato.
Per ciò ch concerne i servizi strumentali più propriamente legati alla realizzazione di un servizio/attività a favore dell’ente locale e non al mercato, la novità è che solamente questo tipo di attività è interessata dall’ultima manovra che prevede per i comuni come il nostro tra i 30000 ed i 50000 abitanti di avere al massimo una sola società a capitale interamente pubblico, salvo che il capitale sia ampliato a più comuni determinando così un aumento della popolazione che superi il limite di una sola società.
Quindi il dato di fondo è che la questione servizi strumentali sia affrontata a più ampio raggio con una collaborazione con i Comuni limitrofi come accade per l’ambito sociale.
Il Pd ed il sottoscritto da più tempo affermano di essere disponibili a discuterne in Commissione Attività produttive, sede più opportuna per predisporre le basi di una riorganizzazione nella gestione dei servizi pubblici locali ad Osimo.
Il dialogo e la collaborazione, dapprima provocherà delle frizioni, ma alla fine produrrà quello scopo per cui la politica non deve guardare alla provenienza, ma alla salvaguardia di quei dati che il Dott. Carbonetti ieri ci ha presentato, ovvero circa 248 lavoratori a tempo indeterminato full time, 83 part-time e circa 150 a tempo determinato tra full-time e part-time.
Non dimentichiamoci poi che potenzialmente, con le nostre idee, dovremo migliorare quel 30% di fornitura di servizi alle società partecipate che è arrivato dalle aziende private del nostro territorio.

SIMONE PUGNALONI
Consigliere comunale Pd
Vicepresidente commissione Attività produttive