venerdì 23 ottobre 2009

VERSO L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO:

“VERDE PUBBLICO, UNA RISORSA DA VALORIZZARE”

In questi ultimi anni la nostra città ha avuto un notevole sviluppo urbanistico contando un aumento demografico di circa 5000 abitanti passando dai circa 28500 abitanti del 2004 ai quasi 33000 del 2009.
Per questo motivo già nel 2004 quando la variante generale al PRG cominciava a prendere forma, il Consiglio Comunale decise di affiancare allo strumento urbanistico in discussione un “Piano del Verde”.
Un ”Piano del Verde” che prevedeva il monitoraggio costante ed il controllo sulle procedure di rilascio del permesso di costruire prescritto alle norme del D.M. 1444/68 in considerazione del fatto che con tale strumento approvato si voleva incrementare gli spazi minimi da adibire a verde pubblico, limitando il ricorso alla monetizzazione degli stessi e si voleva conoscere allo stato attuale quante, quali e di che dimensioni fossero le aree verdi a disposizione del patrimonio comunale.
Uno strumento capace di perseguire due ordini di obiettivi, vigilare sull’operato di chi aveva edificato e doveva ottemperare all’obbligo di cessione e realizzazione di area verde come servizio alla collettività nella propria lottizzazione e per il futuro rafforzare il ruolo del nuovo sistema insediativo, divenuto negli anni una realtà sia a ridosso del centro storico che nelle frazioni.
Oggi a distanza di più di 5 anni; l’importante incremento della popolazione sia giovane che anziana, chiede che questo patrimonio venga valorizzato attraverso la predisposizione di un adeguato “Piano delle manutenzioni ordinarie e straordinarie” da inserire nell’assestamento di bilancio.
Un capitolo di bilancio generico denominato “manutenzione ordinaria e straordinaria verde pubblico” che però segua nella scala delle priorità degli interventi la voce dei cittadini che sempre più spesso partecipano alle assemblee dei consigli di quartiere.
Ciò significa tutelare e migliorare la fruibilità delle aree verdi con opportuni interventi a salvaguardia dell’esistente (giochi, tavoli e panchine) e prevedere l’installazione di nuove attrezzature dove esse si presentano obsolete o non più utilizzabili.
Un potenziamento che potrebbe prevedere altresì delle strutture coperte e riscaldate dove anche in autunno ed inverno, giovani, famiglie ed anziani avranno modo di socializzare favorendo anche l’integrazione dei nuovi arrivati.
Alcuni di essi ne sono stati già realizzati, quindi oggi rappresentano il punto di partenza considerati i nuovi e numerosi quartieri che sono nati nella nostra città.
Si invita l’Amministrazione Comunale a prendere in seria considerazione questa proposta che nasce da un sentire comune avvertito tra i cittadini che chiedono di migliorare la propria qualità della vita a partire dalle strutture esistenti; pensando di riservare futuri investimenti in aree di nuova costituzione o in aree ad oggi prive di tali strutture.

SIMONE PUGNALONI
Consigliere comunale PD
L’UOMO AL CENTRO DI OGNI SCELTA POLITICA

di Simone Pugnaloni

Colgo l’occasione di questo invito per ringraziare la redazione della Meridiana per avermi offerto l’opportunità di esprimere alcune mie riflessioni su questa rubrica.
Quando nei mesi di marzo/aprile era il momento di scegliere se candidarsi o meno a consigliere comunale, il nostro Paese ed in particolar modo il nostro territorio di Ancona sud con Osimo comune capofila viveva un momento di forte difficoltà economica, imprese che chiudevano, un notevole incremento della cassa integrazione per i lavoratori, un sistema creditizio che chiudeva i rubinetti e tanti giovani preoccupati per il loro futuro.
Tutta l’attenzione focalizzata dai media sulle scelte politiche che Governo, Regioni ed enti locali avrebbero messo in campo per sostenere e rilanciare l’economia del nostro Paese.
Questo dibattito da un lato mi spaventava, dall’altro entusiasmava la mia volontà di mettermi al servizio della comunità, pur sapendo che era difficile raggiungere tanti ed importanti obiettivi.
A quel punto però un scelta andava fatta e decisi di candidarmi perché convinto che “l’uomo è al centro di ogni scelta politica” e colui quindi che sceglie di rappresentarlo dovrà saperlo servire al pari suo, ascoltandone le esigenze e trasformandole in proposte concrete.
Un compito importante che il 6/7 giugno di questo anno si realizzò con la mia elezione a consigliere comunale assieme ad altri 20 colleghi, di cui 13 deputati a reggere le sorti della città e noi 8 di minoranza a vigilare sul loro operato.
Spesso però capita che per molti dei nostri cittadini non sia fondamentale l’appartenenza, ma quanto trovare avanti a sé una classe politica in grado di dare risposte concrete.
Una concretezza delle idee tradotta in quel sistema di relazioni sociali che un uomo sviluppa passeggiando per il corso, prestando la sua opera di volontariato in un ‘associazione sportiva o culturale, in una onlus, nel proprio quartiere o meglio ancora in famiglia; dove tra gli altri gli può capitare di trovare anche un amico che trasforma il suo impegno sociale in politica attiva.

Tutto ciò per dirvi che in questi primi mesi di mandato sono felice di testimoniarvi che veramente con l’impegno di tutti spesso la politica cerca di costruire un percorso che miri a fare grandi cose, dove il sale della democrazia è rappresentato dal pluralismo delle idee e il risultato finale è la capacità di fare per il benessere socio-economico dell’intera collettività.

L’uomo al centro delle scelte politiche significa che non c’è un sport, una cultura, una politica sociale di destra o di sinistra, un’area verde o un parcheggio di destra o di sx, e cosi via…. ma una visione politica nella gestione della cosa pubblica differente.


Una progettualità a volte più orientata al sociale piuttosto che all’economia, alla cultura piuttosto che allo sport, alla sicurezza piuttosto che all’integrazione; all’informatica ed alla ricerca e sviluppo piuttosto che alle gestione del territorio, ma che alla fine punta a migliorare il livello quanti-qualitativo dei servizi pubblici locali offerti alla cittadinanza.
Un’idea di città che vedrebbe migliorare le sue performances se trovasse nel dialogo con il governo statale, regionale e provinciale, un possibile strumento di crescita delle sue potenzialità.
Un’armonia che ha visto premiata la nostra Osimo proprio di recente con la ricostruzione post-alluvione 2006 in occasione di un evento eccezionale , ma che potrebbe vedere ogni anno riversare sul proprio territorio risorse per famiglie ed imprese.
Ecco perché la vera forza motrice è l’uomo che ascolta, che condivide, che collabora, che spesso diverge sulle politiche di ridistribuzione della ricchezza nei bilanci statali, regionali, provinciali e locali, ma che alla fine vede premiato il proprio lavoro.
Un lavoro che la democrazia affida alla classe dirigente politica eletta ad ogni elezione amministrativa: questo è il dovere di noi consiglieri comunali per il mandato 2009-2014.


Fonte (Meridiana di Venerdi 2 ottobre 2009)